Informazioni, aggiornamenti, approfondimenti, commenti a cura di Marco Di Maio

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Sto seguendo con apprensione l’evolversi della vicenda forse più incredibile degli ultimi anni per il settore dell’auto, quello del gruppo Volkswagen. L’azienda tedesca è stata accusata di aver motato sulle proprie auto un software sulle centraline dei motori 4 cilindri diesel Volkswagen e Audi (modelli dal 2009 al 2015) per falsificare l’esito dei test ufficiali di controllo delle emissioni. Un colpo micidiale all’immagine e alla credibilità del colosso automobilistico tedesco. Ora va gestita con attenzione la fase che si apre. Infatti una seria crisi del gruppo potrebbe avere ampie ripercussioni anche in italia. Alcuni dati: Lamborghini sta investendo importanti risorse, ma senza le economie di scala e la rete di Volkswagen non potrebbe sopravvivere così com’è oggi. Poi ci sono circa. 2000 dipendenti del gruppo tra Verona e altre sedi e tra i 100 e i 200 concessionari e riparatori ufficiali in giro per l’italia (uno fra l’altro aprirà a Forlì tra 10 giorni). Infine molte sono le aziende italiane fornitrici di Volkswagen, per svariati milioni di euro di ordini e fatturati. Insomma, massima fermezza nei controlli, nel rispetto delle regole, nel monitoraggio delle emissioni; tenendo un occhio, anche, alle ricadute economiche che un crisi irreversibile del gruppo VW produrrebbe, anche in Italia.

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