Una nuova modalità di relazione tra parlamento e territorio: fatta di relazioni, di incontri pubblici, di un utilizzo corretto del web e di contatto umano. E’ quello inauguratolunedì sera al “Villaggio Mafalda” a Forlì con il primo di una serie di incontri periodici con il deputato forlivese Marco Di Maio. Si è cominciato con diverse novità, non solo per l’originalità del luogo scelto ma anche per le modalità dell’incontro (moderato e presieduto da due studenti, Enrico Monti e Veronica Orrù).
Al centro del primo incontro, partecipato da un centinaio di persone, non poteva che esserci il tentativo di dare un Governo all’Italia e per quali obiettivi, oltre che le prime impressioni “dall’interno” sulla politica romana e su come costruire un nuovo rapporto tra eletti ed elettori. Una quindicina gli interventi dal pubblico, preceduti da un video che ha riassunto ciò che è avvenuto da novembre ad oggi (tra primarie, parlamentarie, elezioni, insediamento delle Camere e consultazioni al Quirinale).
“Ho scelto di mantenere questo incontro serale nonostante i molti impegni previsti a Roma – ha spiegato Marco Di Maio – perché in un momento così delicato la politica deve avere la capacità di ascoltare e capire cosa si aspettano le persone”. E l’attesa del pubblico variegato presente in sala (non solo militanti del PD, ma anche molte persone senza etichette partitiche) è quella che si arrivi al più presto alla formazione di un nuovo governo.
“Non a tutti i costi – aggiunge Marco Di Maio -. Un Governo tanto per governare, non basta. Serve un Governo che interpreti il bisogno di cambiamento che c’è nel Paese e nelle istituzioni, che prosegua sulla linea intrapresa con la scelta di Laura Boldrini e Pietro Grasso alla presidenza di Camera e Senato, che si rivolga a tutto il parlamento e faccia appello al senso di responsabilità di ogni deputato e senatore. Siamo stati eletti non per compiacere il nostro capo politico, ma per agire nell’interesse dei cittadini, per fare ciò che è meglio per il Paese”.
In altre parole, aggiunge Marco Di Maio, “non sarebbe capito in alcun modo un accordo a tavolino con Berlusconi e il Pdl, mentre si auspica che la gran parte dei parlamentari, vista l’eccezionalità della situazione che sta vivendo l’Italia, tenga conto del fatto che la crisi economica e i problemi sociali non aspettano. Non c’è più tempo. Ci sono provvedimenti urgenti da prendere e un cambiamento cominciato, ma che non può più essere affossato. E la presidenza della Repubblica non può essere trattata come merce di scambio”.
“Se tutti i deputati e senatori, non solo del PD ma di tutti i partiti e movimenti politici, si confrontassero apertamente con le persone anche fisicamente, senza il filtro della Rete – ha detto Marco Di Maio -, toccherebbero con mano questa profonda aspettativa: e forse metterebbero da parte i toni da propaganda elettorale che non servono a nulla, se non ad appesantire ulteriormente la situazione”.
L’incontro si è chiuso con un impegno: “Lavoreremo per potenziare gli strumenti di partecipazione attraverso internet – ha annunciato Di Maio – con progetti specifici e io continuerò a utilizzare Facebook, Twitter, i videomessaggi e tutti gli strumenti che ho a disposizione per comunicare ciò che faccio e penso; costruiremo periodici momenti di confronto, al di fuori delle sedi di partito, anche su argomenti specifici. Ho bisogno di uno scambio costante con le persone per poterle rappresentare al meglio delle mie possibilità”.