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Visita in Giappone: serve più Italia per agganciare nuove opportunità

A cura dell’ufficio stampa
Sintetico resoconto delle giornate trascorse e Tokyo e Kyoto, in Giappone, per conto dell’intergruppo parlamentare Italia-Giappone per una serie di riunioni di carattere diplomatico, economico e istituzionale
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La sede dell’Istituto italiano di cultura a Tokyo: un edificio progettato da Gae Aulenti, uno dei tanti simboli dell’Italia in Giappone

Investimenti in Italia, la partecipazione ad Expo, il trattato di libero scambio con l’Unione Europea, il potenziamento delle relazioni tra Italia e Giappone. Sono stati questi i temi principali degli incontri svolti in Giappone dal deputato Marco Di Maio, che ha partecipato ad una visita ufficiale dell’intergruppo parlamentare Italia-Giappone a Tokyo e Kyoto fortemente voluto dall’omologa associazione giapponese che ha ospitato e accolto la delegazione. Moltissimi sono stati gli incontri svolti, organizzati in stretto rapporto con l’ambasciata italiana, che ha curato fin nei minimi particolari ogni aspetto dei contenuti diplomatici degli incontri effettuati.Sono state svolte riunioni bilaterali e operative presso i ministeri dell’Energia, della Giustizia, degli Esteri e dello Sviluppo economico giapponesi, in cui si è discusso anche di investimenti italiani in Giappone (la prossima settimana una delegazione di 30 aziende italiane tornerà a Tokyo per stringere accordi) e di azioni giapponesi nel nostro Paese. Durante la visita sono state incontrate tutte le istituzioni italiani presenti in Giappone, incontrandone il personale e dialogando con esso sui punti di forza e di criticità della presenza italiana in loco e delle relazioni tra i due paesi.Alcuni gruppi imprenditoriali giapponesi stanno trattando importanti investimenti in Italia e altre opportunità sono state create proprio grazie alla visita, che ha avuto anche uno sfondo di carattere più culturale in particolare con il coinvolgimento dell’Istituto italiano di cultura. Molto significativo l’incontro con il ministro per la “Rivitalizzazione economica” Akira Amari, uno dei componenti più influenti del governo di Shinzo Abe, con cui ci si è soffermati sull’ampio programma di riforme che il Giappone sta portando avanti e sulle relazioni economiche con l’Italia e l’Europa. Infatti di grande rilievo è il rapporto con l’Unione europea, con cui Tokyo sta discutendo il trattato di libero scambio che si trova in una fase critica dei negoziati; su questo argomento Marco Di Maio ha incontrato, assieme all’ambasciatore italiano Domenico Giorgi e al resto della delegazione italiana (capeggiata dal deputato Stefano Dambruoso, già noto magistrato impegnato nella lotta contro il terrorismo internazionale), con l’ambasciatore in Giappone dell’Unione Europea, Viorel Isticioaia-Budura.

Negli incontri con gli altri componenti del Governo (nella fattispecie i vice ministri della Giustizia, degli Esteri e delle Risorse energetiche) si sono approfonditi i temi della riforma dell’ordinamento giudiziario, della situazione geopolitica internazionale e della lotta al territorio, dello svliuppo delle energie rinnovabili e della gestione della fase successiva al disastro nucleare di Fukushima provocato dal tremendo terremoto del 12 marzo 2011. Alcuni incontri anche con imprenditori, professionisti, docenti universitari e studenti italiani che lavorano in Giappone, nonchè con tutte le istituzioni che rappresentano il nostro Paese a Tokyo: Banca d’Italia, Istituto italiano di cultura, Ice (Istituto per il commercio estero), l’addetto militare dell’ambasciata (rappresentante delle Forze Armate in Giappone). Una breve parentesi del viaggio è stata dedicata a Kyoto, dove accompagnato dal console generale Marco Lombardi, il deputato romagnolo e la delegazione parlamentare hanno potuto incontrare il professore Giuseppe Pezzotti, che in trent’anni di lavoro di ricerca in Giappone è riuscito a costruire un centro di ricerca privato sulla fisica che ha brevettato una tecnologia acquisita poi da molte delle più importanti multinazionali del mondo tecnologico.

“Questo patrimonio di contatti è a disposizione di tutto il territorio romagnolo e non solo e ho già avuto modo di metterlo a frutto con un paio di aziende nostrane che sono interessate al mercat giapponese – commenta Marco Di Maio al suo rientro da Tokyo -. Abbiamo già fissato alcune date per ospitare in Italia alcuni gruppi imprenditoriali di quelli che abbiamo incontrato che hanno mostrato grandissimo interesse per i nostri settori economici trainanti, a partire dall’agroalimentare e dal manifatturiero. Alcune trattative sono già in corso e sono convinto che possano completarsi positivamente. Quello che serve è una maggiore presenza fisica delle nostre istituzioni in Giappone, che è la terza economia del pianeta, come in tutti i Paesi del mondo in cui ci sono opportunità di crescita. Ho trovato un personale altamento qualificato in tutte le sedi istituzionali italiane che ho visitato, in particolare nell’ambasciata, dove lavorano moltissimi giovani preparati”.

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