Flessibilità in uscita per le pensioni che preveda anche ‘ragionevoli penalizzazioni’, con possibili interventi selettivi in particolare per disoccupati e lavori usuranti. Esclusione dalla revisione delle tax expenditure delle detrazioni per lavoro, famiglia, edilizia e riqualificazione energetica (come gli ecobonus). Rafforzamento delle banche, degli enti locali, degli strumenti per il sud (come la decontribuzione soprattutto per le donne), della ricerca, degli incentivi fiscali per famiglia e natalità. E poi lotta all’evasione fiscale, taglio del cuneo fiscale strutturale, incentivi per la fatturazione elettronica e per la quotazione in Borsa delle imprese, oltre che sterilizzazione delle clausole di salvaguardia Iva per il 2017. Questi i punti principali inseriti nella risoluzione di maggioranza sul Def approvata dall’aula della Camera, che ha anche approvato la risoluzione che autorizza il governo a far slittare di un altro anno, al 2019, il pareggio di bilancio.
2017: PENSIONI E CONTRATTAZIONE Il governo dovrà ‘adottare ogni iniziativa utile a promuovere, nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica indicati nel Documento, interventi in materia previdenziale volti a introdurre elementi di flessibilità per quanto attiene all’età di accesso al pensionamento, anche con la previsione di ragionevoli penalizzazioni; nonché interventi, anche selettivi, in particolare nei casi di disoccupazione involontaria e di lavori usuranti’. La risoluzione impegna poi il governo ‘a promuovere la contrattazione collettiva aziendale/territoriale, tenendo conto delle intese maturate tra le parti sociali relativamente alla rappresentanza, alla consultazione dei lavoratori interessati e all’efficacia ed esigibilità dei contratti stessi, salvaguardando il ruolo dei contratti nazionali di lavoro’.
CUNEO FISCALE E FAMIGLIA Si dovranno quindi ‘individuare forme di riduzione della pressione contributiva che aumentino strutturalmente la convenienza del contratto a tempo indeterminato rispetto ad altre forme contrattuali’ e ‘promuovere politiche fiscali orientate alla famiglia e misure di sostegno alla natalità’.
BANCHE E DISMISSIONE CREDITI La maggioranza impegna il governo ‘a proseguire nell’azione di rafforzamento del sistema bancario, reso più resiliente, moderno e competitivo grazie alle misure approvate e in fase di attuazione, promuovendo ulteriori e rapidi interventi, anche in materia di giustizia civile, che accelerino la dismissione dei crediti in sofferenza da parte delle banche’.
FISCO E CATASTO La risoluzione impegna anche il governo ‘a procedere nell’azione di riforma del sistema tributario, anche completando la revisione dei valori catastali con finalità perequative tra i contribuenti, di riduzione della pressione fiscale che dovrà procedere di pari passo con il proseguimento e il rafforzamento dell’attività di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, che ha consentito nel 2015 di recuperare maggior gettito per 14,9 miliardi di euro, nonché con il miglioramento della fedeltà fiscale, aumentando il gettito a parità di aliquote’.
NO REVISIONE TAX PER FAMIGLIA E LAVORO Il governo viene impegnato ‘a sterilizzare con la prossima manovra di bilancio le clausole di salvaguardia per un ammontare pari a circa lo 0,9 per cento del Pil, da compensare mediante l’utilizzo degli spazi di flessibilità e attraverso un mix di interventi di revisione della spesa pubblica, ivi incluse le spese fiscali, con esclusione di quelle riguardanti il lavoro e la famiglia, nonché di quelle relative alle ristrutturazioni edilizie e alle riqualificazioni energetiche, che vanno invece rafforzate, e di strumenti che accrescano la fedeltà fiscale e riducano i margini di evasione ed elusione a partire da quella relativa all’Iva anche attraverso forti incentivi alla fatturazione elettronica tra privati’.
STIME PIL E OUTPUT GAP ‘Al fine di orientare più efficacemente la governance della finanza pubblica dell’Unione’ il governo è impegnato ‘ad aprire un confronto con la commissione europea finalizzato a rivedere la metodologia di stima e l’orizzonte temporale degli scenari previsionali del Pil potenziale e dell’output gap che allo stato attuale produce risultati inadeguati a cogliere il contesto economico europeo con implicazioni di politica di bilancio eccessivamente restrittive per l’Italia così come per l’Eurozona nel suo complesso’. La risoluzione, inoltre, impegna il governo, come anticipato ieri, ‘a predisporre gli interventi necessari a far risalire il rapporto tra investimenti e Pil, a partire dalla piena realizzazione dei programmi connessi al Piano Juncker, le cui risorse, considerando la leva finanziaria, potranno attivare nel nostro Paese investimenti fino a 12 miliardi di euro’. Nella risoluzione di maggioranza c’è inoltre l’impegno ‘a conseguire i saldi programmatici di finanza pubblica in termini di indebitamento netto rispetto al Pil, nonché il rapporto programmatico debito/Pil, nei termini e nel periodo di riferimento indicati nel Documento di economia e finanza’ e ‘a dare piena attuazione ai contenuti del Programma nazionale di riforma al fine di conseguire gli obiettivi nazionali di crescita, produttività, occupazione e sostenibilità’.
ENTI LOCALI Il Parlamento impegna inoltre il governo ‘a mettere a sistema in maniera razionale e coerente tutti i recenti interventi legislativi in ambito istituzionale e finanziario degli enti locali, anche attraverso la revisione della legge n. 243 del 2012 e delle relative norme di attuazione, al fine di rendere coerente la disciplina del pareggio di bilancio per consentire anche per i prossimi anni l’effettiva possibilità di programmazione virtuosa della spesa per investimenti, a tal fine stabilizzando l’equilibrio di bilancio di competenza come unico vincolo e inserendo il Fondo pluriennale vincolato come aggregato utile ai fini del calcolo del saldo compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica’. La risoluzione chiede inoltre l’impegno del governo per garantire la ‘reale autonomia e responsabilità finanziaria, creando le condizioni per il superamento del sistema di finanza derivata, definendo un assetto complessivo della finanza locale caratterizzato da semplicità, sfoltimento dei vincoli contabili, ordinamentali e della spesa per il personale superati dal nuovo assetto delle regole finanziarie, trasparenza nei meccanismi redistributivi e certezza sulle risorse’ e per ‘garantire l’effettivo esercizio delle funzioni fondamentali da parte delle aree vaste, anche mediante l’attribuzione di adeguate risorse finanziarie, valutando l’alleggerimento del sistema sanzionatorio per province e città metropolitane alla luce del superamento del patto di stabilità interno’. Inoltre si chiede di ‘prevedere, nell’ambito di un processo finalizzato alla fusione e unione del sistema della autonomie locali, forme di sostegno e tutela delle peculiarità delle realtà dei piccoli comuni previste anche da iniziative legislative in corso di approvazione’.
SPENDING REVIEW Con la risoluzione approvata il governo si impegna ‘a proseguire nel percorso di revisione della spesa, accentuandone l’azione selettiva, dando priorità agli interventi sui beni e servizi intermedi e sulle società partecipate, come occasione di sviluppo di processi aggregativi e di crescita industriale del settore dei servizi pubblici locali, anche al fine di reperire risorse aggiuntive per sostenere la domanda aggregata e la competitività del Paese’. La risoluzione impegna anche il governo ‘ad assicurare che l’azione di spending review in ambito sanitario sia condotta attraverso recuperi di efficienza senza riduzione dei servizi’.
SUD Il governo viene poi impegnato ‘a proseguire l’azione di rilancio delle aree sottoutilizzate, segnatamente per il Mezzogiorno, assicurando la rapida implementazione e attuazione del Masterplan’ e a dare ‘impulso ai progetti infrastrutturali in grado di connettere il Mezzogiorno con il resto del Paese, anche mediante ricorso al partenariato pubblico-privato’. La maggioranza chiede anche di ‘prorogare l’esonero contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato nelle regioni del Mezzogiorno, assicurando una maggiorazione della decontribuzione in caso di assunzione di donne’.