“La scuola è il motore per lo sviluppo del Paese: non investire sulla scuola significa rinunciare al proprio futuro. Ecco perché l’esperienza forlivese, eccellenza nazionale, potrà dare un contributo forte e importante nella riforma della scuola di cui necessariamente dovrà occuparsi il futuro Governo”.
Lo ha detto Marco Di Maio, candidato alla Camera dei Deputati per il territorio forlivese, al termine di una giornata di incontri dedicato al tema della scuola e dell’Università. Con un impegno: “Uscire da un rapporto episodico col territorio e far sì che il ritorno di Forlì in parlamento sia una opportunità di maggior confronto per tutto il territorio o forlivese”.
“Bisogna rimettere mano a questo settore – aggiunge Marco Di Maio – coinvolgendo primariamente chi opera dentro la scuola; i docenti, il personale tecnico, i ragazzi, i genitori. Le riforme calate dall’alto in questi anni hanno devastato la scuola pubblica. Se l’obiettivo che vogliamo dare all’Italia del domani è quello della crescita e dell’equità, allora dobbiamo capire che la formazione è una leva per lo sviluppo. Ed è la principale leva su cui agire, perché è quella che forma le persone, che costruisce la classe dirigente del futuro, che fornisce le competenze che servono per competere nel mondo globalizzato”.
“Investire sull’edilizia significa creare ambienti sicuri e adeguati all’apprendimento – aggiunge Di Maio – ma anche in questo caso opportunità di lavoro per le piccole e medie imprese che operano nelle comunità locali, anche nel Forlivese. Significa risparmiare denaro pubblico grazie alla riqualificazione energetica e al minor costo che essa produce per la gestione delle strutture”.
“Accanto a questi investimenti – sottolinea Marco Di Maio -, bisogna risolvere il problema del precariato nella scuola. I ragazzi che terminano l’anno scolastico hanno sempre meno probabilità di trovare gli stessi insegnanti l’anno successivo. Questo produce danni anche all’apprendimento e alla continuità della didattica, oltre che alla funzione educativa complessiva che gli insegnanti hanno. La scuola è il paradigma su cui si misurerà la visione del futuro governo sul futuro del Paese”.