Nella tarda serata di matedì abbiamo approvato alla Camera il decreto anti-terrorismo e missioni internazionali. Un provvedimento importante per la politica estera e per l’impegno del nostro Paese nel mondo. Mi piace segnalare due modifiche importanti: il proseguo della missione antipirateria Atalanta vincolato agli sviluppi positivi della vicenda dei due marò in India. L’altra modifica ha specificato, con riferimento ai viaggi di singoli cittadini in aree a rischio, che ‘le conseguenze dei viaggi all’estero ricadono nell’esclusiva responsabilità individuale di chi assume la decisione di intraprendere o di organizzare i viaggi stessi’. Mi sembra corretto.
EUROPA Vengono autorizzate, a decorrere dal 1° gennaio 2015 e fino al 30 settembre 2015, la spese di: – circa 59 milioni per la proroga della partecipazione di personale militare alle missioni nei Balcani – circa 206mila euro per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europea in Bosnia-Erzegovina – circa 4 milioni per la prosecuzione dei programmi di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania e nei Paesi dell’area balcanica – circa 950mila euro per la proroga della partecipazione di personale della polizia di Stato alla missione dell’Unione europea European union rule of law mission in Kosovo (Eulex Kosovo) e di circa 46mila euro per la proroga della partecipazione di personale della polizia di Stato alla missione delle Nazioni unite United nations mission in Kosovo – circa 19 milioni per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione nel Mediterraneo Active endeavour. Fino al 31 marzo viene autorizzata anche la spesa di: – circa 65mila euro per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni unite United nations peacekeeping force in Cyprus. Fino al 31 agosto 2015 la spesa di: – circa 7 milioni per la partecipazione di personale militare alla missione della Nato Baltic air policing.
ASIA Fino al 30 settembre 2015 viene autorizzata la spesa di: – circa 126 milioni per la partecipazione di personale militare alla missione della Nato in Afghanistan, Resolute support mission e per la proroga della partecipazione alla missione Eupol Afghanistan – circa 14 milioni per la proroga dell’impiego di personale militare negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia – circa 500mila euro per la proroga dell’impiego di personale militare negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia – circa 119 milioni per la proroga della partecipazione del contingente militare italiano alla missione delle Nazioni unite in Libano United nations interim force in lebanon, compreso l’impiego di unità navali nella Unifil Maritime task force, e per la proroga dell’impiego di circa 1,5 milioni per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione Temporary international presence in Hebron e per la proroga dell’impiego di personale militare in attività di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi – circa 90mila euro per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europea di assistenza alle frontiere per il valico di Rafah – circa 142mila euro per la proroga della partecipazione di personale della polizia di Stato alla missione dell’Unione europea in Palestina European union police mission for the palestinian territories – circa 132 milioni per la partecipazione di personale militare alle attività della coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (viene inoltre autorizzata la ulteriore spesa di circa 2,2 milioni per il personale militare che ha partecipato alle medesime attività nel periodo dal 1 novembre 2014 al 31 dicembre 2014).
Fino al 31 marzo 2015 autorizzata la spesa di: – circa 92mila euro per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione di vigilanza dell’Unione europea in Georgia.
AFRICA Fino al 14 febbraio viene autorizzata la spesa di: – circa 92mila euro per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europea in Libia e per la proroga dell’impiego di personale militare in attività di assistenza, supporto e formazione delle forze armate libiche.
Fino al 30 settembre 2015 viene autorizzata la spesa di: – circa 29 milioni di euro per la proroga della partecipazione di personale militare all’operazione militare dell’Unione europea per il contrasto della pirateria denominata Atalanta. Un emendamento approvato in commissione ha stabilito che, ‘conclusa la missione in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e comunque non oltre la data del 30 settembre 2015, la partecipazione dell’Italia alla predetta operazione sarà valutata, sentite le competenti commissioni parlamentari, in relazione agli sviluppi della vicenda dei due marò attualmente trattenuti in India’ circa 21 milioni per la proroga della partecipazione di personale militare alle missioni dell’Unione europea denominate Eutm Somalia e Eucap Nestor e alle ulteriori iniziative dell’Unione europea per la Regional maritime capacity building nel Corno d’Africa e nell’Oceano indiano occidentale, nonché per il funzionamento della base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti e per la proroga dell’impiego di personale militare in attività di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane -circa 2 milioni per la proroga della partecipazione di personale militare alle missioni delle Nazioni unite e dell’Unione europea in Mali.
Fino al 31 marzo 2015 viene autorizzata la spesa di: – circa 1,5 milioni per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europea nella Repubblica Centrafricana. – circa 147mila euro per la proroga della partecipazione di personale militare al Gruppo militare di osservatori internazionali della cessazione delle ostilità militari nella Repubblica del Mozambico.
COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO E RICOSTRUZIONE Fino al 30 settembre 2015 viene autorizzata la spesa di: – 68 milioni per iniziative di cooperazione volte a migliorare le condizioni di vita della popolazione e dei rifugiati, nonché a sostenere la ricostruzione civile in favore di Afghanistan, Guinea, Iraq, Liberia, Libia, Mali, Myanmar, Pakistan, Sierra Leone, Siria, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Palestina e, in relazione all’assistenza dei rifugiati, dei Paesi ad essi limitrofi – 1,7 milioni per la realizzazione di programmi integrati di sminamento umanitario – 120 milioni a sostegno delle forze di sicurezza afghane, comprese le forze di polizia – circa 1,4 milioni per interventi volti a sostenere i processi di stabilizzazione nei Paesi in situazione di fragilità, di conflitto o post-conflitto – 2 milioni per iniziative a sostegno dei processi di pace e di rafforzamento della sicurezza in Africa sub-sahariana e in America Latina e caraibica – 2,3 milioni per la partecipazione finanziaria italiana ai fondi fiduciari delle Nazioni unite e della Nato, per contributi al Tribunale speciale delle Nazioni unite per il Libano, oltre che per la costituzione nello stato di previsione del ministero degli Esteri di un fondo, con una dotazione di 500mila euro, per la campagna di promozione della candidatura italiana al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite.
Circa 10 milioni per assicurare la partecipazione italiana alle iniziative Pesc-Psdc, a quelle dell’Osce e di altre organizzazioni internazionali, al fondo fiduciario InCE istituito presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, alla Fondazione segretariato permanente dell’Iniziativa Adriatico Ionica, nonché allo European institute of peace – circa 9 milioni per interventi operativi di emergenza e di sicurezza destinati alla tutela dei cittadini e degli interessi italiani all’estero – 23 milioni per il fondo da ripartire per il rafforzamento delle misure di sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e degli uffici consolari – 700mila euro per la prosecuzione della realizzazione della nuova sede dell’ambasciata d’Italia a Mogadiscio – 1,4 milioni per l’invio in missione o in viaggio di servizio di personale del ministero degli Affari esteri in aree di crisi.
ASSICURAZIONI, INFRASTRUTTURE, ARMI In generale viene autorizzata, per lil 2015, la spesa di circa 73 milioni di euro per la stipulazione dei contratti di assicurazione e di trasporto e per la realizzazione di infrastrutture, relativi alle missioni internazionali rifinanziate in questo decreto. E ancora: 8,6 milioni fino a settembre 2015 per il mantenimento del dispositivo info-operativo dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise) a protezione del personale delle Forze armate impiegato nelle missioni internazionali. Per ‘sopperire a esigenze di prima necessità della popolazione locale, compreso il ripristino dei servizi essenziali’, è autorizzata, per il 2015 la spesa di circa 2 milioni ‘per interventi urgenti o acquisti e lavori da eseguire in economia, anche in deroga alle disposizioni di contabilità generale dello Stato, disposti nei casi di necessità e urgenza dai comandanti dei contingenti militari che partecipano alle missioni internazionali nei Balcani, in Afghanistan, Libano, Libia e Corno d’Africa’.
In materia di armamenti viene autorizzata, per il 2015, la spesa di: 91mila euro per la cessione, a titolo gratuito, di quattro Vbl Puma 4X4 e undici kit per la manutenzione alle Forze armate del Gibuti; di 220mila euro per la cessione, a titolo gratuito, di materiale di armamento all’Iraq; di 795mila euro per la cessione, a titolo gratuito, di settanta visori notturni alla Tunisia. Viene infine autorizzata, per il 2015, la cessione, a titolo gratuito, di quattro veicoli multiruolo nonché di effetti di vestiario ed equipaggiamento alle Forze armate della Somalia. Viene infine autorizzata, sempre per il 2015, la spesa di 2 milioni per l’ammissione di personale militare straniero alla frequenza di corsi presso istituti, scuole e altri enti militari. Una parte del decreto sopprime inoltre le disposizioni normative che consentono al ministero della Difesa, nell’ambito delle attività internazionali di contrasto alla pirateria, di stipulare con l’armatoria privata italiana e con altri soggetti dotati di specifico potere di rappresentanza della citata categoria convenzioni per la protezione delle navi battenti bandiera italiana in transito negli spazi marittimi internazionali a rischio di pirateria.
VIAGGI IN AREE A RISCHIO Il Ministero degli esteri dovrà rendere pubblici, attraverso il proprio sito web istituzionale, le condizioni e gli eventuali rischi per l’incolumità dei cittadini italiani che intraprendono viaggi in Paesi stranieri. Verranno anche indicati comportamenti rivolti ragionevolmente a ridurre i rischi, inclusa la raccomandazione a non effettuare viaggi in determinate aree. ‘Resta fermo – si legge – che le conseguenze dei viaggi all’estero ricadono nell’esclusiva responsabilità individuale di chi assume la decisione di intraprendere o di organizzare i viaggi stessi’.