Rafforzare la produzione continentale di semiconduttori: è un obiettivo prioritario per la Commissione europea, ribadito dalla presidente, Ursula von der Leyen, in occasione della partecipazione all’inaugurazione del nuovo impianto Infineon Technologies a Dresda (Germania) leader nella fabbricazione di chip nell’Unione europea.
Questa fabbrica di semiconduttori, con un investimento superiore a 5 miliardi di euro, diventerà operativa dal 2026 e fornirà lavoro a più di mille persone. Ma l’impianto di Dresda è solo uno degli elementi del piano generale che include anche l’Italia con l’impianto di Catania, destinato a diventare un leader nella produzione di massa di wafer in carburo di silicio, elemento fondamentale per i microchip indispensabili per la produzione di veicoli elettrici, stazioni di ricarica e sistemi per la generazione di energia rinnovabile. Un investimento di 730 milioni di euro.
Da mesi, l’UE cerca di sviluppare una produzione interna per diventare più indipendente da Taiwan, principale produttore di chip necessari per una vasta gamma di dispositivi, dall’elettronica di consumo all’industria automobilistica. “Oggi, il cuore della produzione mondiale di semiconduttori è in Taiwan e Corea del Sud, regioni potenzialmente instabili. Qualsiasi minima interruzione del commercio avrebbe ripercussioni immediate sulla nostra solida base industriale e sul nostro mercato interno”, ha avvertito von der Leyen.
La presidente della Commissione europea ha anche evidenziato le preoccupazioni riguardo la Cina, che “detiene il 76%” del mercato mondiale dei chip. “Questa dipendenza da un singolo fornitore di materie prime rappresenta un rischio. Ecco perché intendiamo sviluppare nuovi progetti in Europa, nonché collaborazioni con paesi come l’Australia, gli Stati Uniti e il Canada, per creare alternative che garantiscano le catene di approvvigionamento delle aziende europee”, ha precisato von der Leyen.
Recentemente, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico sul Chips Act, un regolamento volto a potenziare la produzione interna di semiconduttori. Il documento, secondo gli organi legislativi dell’UE, consentirà di sviluppare un settore industriale in grado di raddoppiare la quota del mercato mondiale di semiconduttori dell’UE, aumentandola dal 10% almeno al 20% entro il 2030. Per raggiungere questo obiettivo, verranno stanziati 43 miliardi di euro in investimenti pubblici e privati, di cui 3,3 miliardi dal bilancio dell’UE.
Questo provvedimento promuove l’apertura di impianti in settori dove l’Europa è attualmente dipendente da altri continenti. Inoltre, la Commissione potrà attribuire il marchio di “centro di eccellenza nel design” a quei centri che migliorano significativamente le capacità dell’Unione nel design innovativo dei chip. Gli Stati membri potranno applicare misure di sostegno a quegli stabilimenti a cui verrà assegnato questo marchio, in conformità con la legislazione vigente.