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Legge di bilancio 2017, gli interventi previsti per Regioni ed enti locali

La sintesi degli interventi sulla base del testo approvato alla Camera. La legge è ora all’esame del Senato che potrebbe apportare modifiche

Enti territoriali: proroga del blocco degli aumenti delle aliquote tributarie
Prorogato al 2017 il blocco degli aumenti delle aliquote tributarie di Regioni e Comuni. Confermata, sempre per l’anno 2017, la maggiorazione della Tasi già disposta per il 2016, con delibera del Consiglio comunale. Prorogato di un anno (al 31 dicembre 2017) l’aumento da tre a cinque dodicesimi del limite massimo di ricorso degli Enti locali ad anticipazioni di tesoreria, per agevolare il rispetto da parte degli stessi Enti locali dei tempi di pagamento nelle transazioni commerciali.

Rinegoziazioni mutui enti territoriali
Estesa al 2017 la possibilità per gli enti territoriali di utilizzare le risorse derivanti dalla rinegoziazione dei mutui senza vincoli di destinazione. Prevista per il 2017 la possibilità per gli enti locali di rinegoziare i mutui anche in corso di esercizio provvisorio. Infine, introdotta la possibilità per province e citta metropolitane di rinegoziare le rate di ammortamento dei mutui che non siano stati trasferiti al Ministero dell’economia e delle finanze anche per le rate in scadenza nel 2017.

Fondo di solidarietà comunale
Il Fondo di solidarietà comunale è dedicato al finanziamento dei Comuni anche con la finalità di limitare le disuguaglianze tra Comuni ricchi e poveri, ed è alimentato con quota parte del gettito Imu di spettanza dei Comuni stessi, da applicare a decorrere dall’anno 2017. A partire da questo stesso anno la dotazione annuale del Fondo è pari a circa 6.197 milioni, fermo restando la quota parte dell’imposta municipale propria, di spettanza dei Comuni (circa 2.770 milioni), che in esso confluisce annualmente. Vengono inoltre ridefiniti i criteri di ripartizione del Fondo, basati per la parte prevalente sul gettito effettivo Imu e Tasi del 2015 e per altra parte secondo logiche di tipo perequativo, vale a dire la differenza tra capacità fiscali e fabbisogni standard. Negli anni, la percentuale del Fondo da redistribuire aumenterà progressivamente secondo tali logiche perequative, anche prevedendo un correttivo statistico per contenere la differenza di risorse, rispetto a quelle storiche di riferimento, che potrebbe derivare dal meccanismo stesso della perequazione. Sono escluse dalla nuova disciplina le risorse destinate alle unioni e fusioni di comuni che continueranno ad essere erogate in base agli importi e alle regole vigenti.

Consorzi tra enti locali per la gestione associata di servizi sociali
In deroga alla legislazione vigente possono essere costituiti consorzi tra gli enti locali per la gestione associata di servizi sociali, assicurando risparmi di spesa.

Gas: obbligo di pagamento del canone per il gestore uscente
Grazie all’approvazione di un emendamento PD, gli enti locali dovranno avviare la procedura di gara non oltre un anno prima della scadenza dell’affidamento, in modo da evitare soluzioni di continuità nella gestione del servizio. Il gestore uscente resta comunque obbligato a proseguire la gestione del servizio, limitatamente all’ordinaria amministrazione, fino alla data di decorrenza del nuovo affidamento. Ove l’ente locale non provveda entro il termine indicato, la Regione, anche attraverso la nomina di un commissario ad acta, avvia la procedura di gara. Le risorse derivanti dall’applicazione della norma concorrono al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica da parte degli enti locali.

Enti territoriali: nuove regole del pareggio di bilancio
Va a regime la regola mediante cui gli Enti territoriali concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, consistente nel conseguire a decorrere dal 2017, sia in fase previsionale che di rendiconto, un saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali.  Il rispetto del pareggio di bilancio è rafforzato da una serie di sanzioni da applicare in caso di mancato conseguimento del saldo e, contestualmente, da un sistema premiale in caso di rispetto del saldo stesso.
Inoltre a decorrere dal 2017 anche la Valle d’Aosta seguirà le regole del pareggio di bilancio, aggiungendosi quindi alla Sardegna e alla Sicilia. Per le restanti tre autonomie speciali non si applica la nuova regola del pareggio di bilancio, confermando quindi la disciplina del patto di stabilità interno.

Procedura straordinaria per i comuni in dissesto
Ferma restando l’attestazione sul rispetto dei tempi di pagamento verso i  propri creditori, gli enti locali in predissesto finanziario potranno utilizzare la procedura straordinaria di accertamento dei residui attivi e passivi introdotta nel 2011, se non già utilizzata, entro fine maggio 2017. Mentre i comuni che hanno già proceduto alla revisione dei residui potranno riformulare il piano entro il 31 marzo del 2017.
Previsto, in deroga al TUEL, che per i comuni in stato di dissesto, l’amministrazione dei residui attivi e passivi relativi ai fondi a gestione vincolata competa all’organo straordinario di liquidazione.

Destinazione dei proventi delle concessioni edilizie e sanzioni
A decorrere dal 1° gennaio 2018 i proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni sono destinati esclusivamente e senza vincoli temporali alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, al risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici e nelle periferie degradate, a interventi di riuso e di rigenerazione, a interventi di demolizione di costruzioni abusive, all’acquisizione e alla realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico, a interventi di tutela e riqualificazione dell’ambiente e del paesaggio, anche ai fini della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico e sismico e della tutela e riqualificazione del patrimonio rurale pubblico, nonché a interventi volti a favorire l’insediamento di attività di agricoltura in ambito urbano.

Per favorire gli investimenti: nuove regole contabili per Enti locali e Regioni
Assegnati agli Enti locali spazi finanziari per spese di investimento fino a complessivi 700 milioni annui, di cui 300 destinati ad edilizia scolastica, ed alle Regioni fino a complessivi 500 milioni annui. I requisiti necessari per ottenere le risorse stanziate da parte degli enti richiedenti sono volti a favorire gli investimenti prioritariamente attraverso l’utilizzo delle risorse proprie derivanti dai risultati di amministrazione degli esercizi precedenti e dal ricorso al debito. In tal modo si favoriscono gli enti locali virtuosi, quelli cioè che non riescono ad utilizzare gli avanzi di amministrazione rispettando nel contempo il saldo di equilibrio di bilancio, a causa dei limitati importi iscritti nel fondo crediti di dubbia esigibilità. Stesso discorso vale per le Regioni.

Nell’assegnazione degli spazi sarà garantita priorità agli investimenti effettuati dai comuni istituiti nel quinquennio precedente a seguito di fusione e dai comuni con meno di 1000 abitanti,  agli interventi di edilizia scolastica non soddisfatti, agli interventi antisismici, alla prevenzione del rischio idrogeologico, alla messa in sicurezza e bonifica dei siti inquinati ad alto rischio ambientale  di rilevante impatto sanitario

Misure finanziarie per le Regioni
Le Regioni che hanno ottenuto anticipazioni per il pagamento dei debiti pregressi maturati entro il 31 dicembre 2013 per importi superiori rispetto ai pagamenti effettivamente effettuati, possono utilizzare le risorse eccedenti per il pagamento dei debiti in essere alla data del 31 dicembre 2014.

Estesi al 2020 i due contributi alla finanza pubblica già previsti sino al 2019, uno a carico delle Regioni a statuto ordinario e l’altro a carico dell’intero comparto delle Regioni (incluse le Regioni a statuto speciale) e delle Province autonome. Pertanto il primo contributo, pari attualmente a complessivi 4.202 milioni euro annui e da corrispondere fino al 2019, andrà versato anche nel 2020, ed analogamente avverrà per quello di 5.480 milioni a carico delle autonomie speciali. L’ammontare complessivo dei due contributi, che al netto delle risorse (circa 2.000 milioni) provenienti dal settore sanitario è pari a 7.682 milioni, determina nel 2020 un corrispondente miglioramento dei saldi di finanza pubblica in tale anno.

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