In queste ore ha molto risalto sui mezzi di informazione la scelta della Banca centrale europea, presieduta dall’italiano Mario Draghi, di lanciare un piano di acquisto di titoli di Stato nell’Eurozona da oltre 1000 miliardi di euro. Il piano prevede acquisti per 60 miliardi al mese fino a settembre 2016. Una scelta senza precedenti, che serve a due scopi principali (tra i tanti): alzare l’inflazione e allontanare lo spettro della deflazione il primo, liberare risorse dal settore finanziario per immetterle invece nell’economia reale il secondo.
La scelta di Draghi è quella giusta, nonostante abbia incontrato una rigidità di fondo da parte dei tedeschi e dei difensori dell’assoluto rigore. Non basta da sola perché deve essere accompagnata dalle riforme profonde che ciascun Stato deve fare in ambito economico, istituzionale, fiscale, sociale. Anche per questo è importante che l’Italia prosegua e porti a compimento il robusto programma di riforme che abbiamo cominciato.
> Che cos’è il ‘Quantitative easing’? Scheda
> Il comunicato ufficiale (in inglese)
> Il sito della Banca centrale europea