Nell’immaginario collettivo troppo spesso la formazione professionale e gli istituti che la forniscono vengono considerate scuole di “serie B”. Capita spesso nei dialoghi tra cittadini di una stessa città o sul luogo di lavoro, sentire questa superficiale semplificazione. Oggi più di ieri, invece, il ruolo della formazione professionale è fondamentale non solo per il suo aspetto meramente didattico, ma anche per la funzione sociale che essa rappresenta.
Ho avuto conferma di questa consapevolezza, partecipando alla presentazione del video “Datemi un martello” che il Cnos-Fap di Forlì (centro nazionale opere salesiane – formazione e aggiornamento professionalei) ha svolto venerdì scorso. E’ stata una mattinata intensa, dove insegnanti e ragazzi hanno mostrato sul palco del teatro San Luigi quanto la scuola possa fare per favorire una corretta integrazione, per sviluppare le capacità e la personalità di ciascuno.
Grazie al lavoro svolto in sinergia da insegnanti e ragazzi (per lo più stranieri tra i 15 e i 17 anni) il Cnos-Fap di Forlì ha prodotto non solo una immagine coordinata molto efficace sotto il profilo comunicativo di ciò che svolge questo ente formativo; ma anche dato esempio di come l’investimento corretto sulla formazione (non quello dei fondi mal assegnati e mal spesi come alcuni casi sparsi in giro per l’Italia tristemente mostrano) generi valore economico, occupazionale (gli studenti, grazie a convenzioni con ditte del territorio, compiono anche esperienze pratiche in azienda) e sociale.
Poter partecipare alla presentazione del video, ascoltare e vedere la rappresentazione del video (che ho avuto l’onore di “lanciare” in anteprima) e parlare con insegnanti e ragazzi, è stata una iniezione di energia e fiducia. E ha dimostrato un’altra cosa: che la musica è uno dei migliori strumenti di apprendimento, comunicazione e relazione tra le persone. Proviamo a investirci di più, non solo in denaro.