Dal Regno autoritario di Omar Bongo Ondimba al governo turbolento del figlio Ali, l’esplorazione di una dinastia che ha forgiato la storia contemporanea del Gabon
Per oltre cinquant’anni, il Gabon è stato il palcoscenico di una dinastia politica che ha visto salire e scendere dal trono i membri della famiglia Bongo. Omar Bongo Ondimba, il patriarca della famiglia, detenne le redini del potere per 42 anni, cedendo infine il bastone del comando al figlio Ali Bongo dopo la sua morte nel 2009. La storia dei Bongo è una saga intricata e avvincente, costellata di controversie, ambizioni e sfide.
Omar Bongo Ondimba non era solo un presidente; era un monarca autoritario che aveva stretto alleanze strategiche con potenze occidentali, mantenendo però un rigido controllo interno.
Fu sotto il suo regime che il Gabon si posizionò come una delle economie emergenti dell’Africa centrale, grazie all’abbondanza di risorse naturali quali petrolio, gas, carbone e uranio. Tuttavia, il successo economico ha portato con sé anche una corruzione pervasiva e una disparità di ricchezza drammatica.
Ondimba salì al potere nel 1967, succedendo a Leon M’ba, il primo presidente del Gabon post-indipendenza dalla Francia. Ondimba fu rieletto per sei mandati consecutivi tra il 1973 e il 2005. Nel corso degli anni ’90, cercò di temperare il suo stile autoritario lanciando un processo di democratizzazione. Il cambio fu tuttavia solo di facciata, poiché riuscì a vincere anche le prime elezioni multipartitiche nel 1993.
Il paese è effettivamente un paradosso economico. Mentre è abbondante di risorse naturali che hanno attirato massicci investimenti stranieri, la maggior parte della popolazione vive ancora in condizioni di povertà.
Il divario tra i ricchi e i poveri è stato un terreno fertile per l’opposizione, che ha spesso accusato la famiglia Bongo di appropriazione indebita di fondi pubblici. La leggendaria collezione di auto di lusso di Omar Bongo, ereditata dal figlio Ali, è stata spesso citata come simbolo di questo divario. La collezione comprende sei Mercedes, due Ferrari, tre Porsche, una Bugatti e due Rolls-Royce.
Dopo la morte di Omar Bongo nel 2009, il figlio Ali Bongo prese le redini del paese. Inizialmente, sembrava intenzionato a introdurre una certa discontinuità rispetto alla politica paterna. Tuttavia, le sfide economiche — aggravate dalla crisi del settore petrolifero — hanno presto esacerbato le tensioni sociali.
Manifestazioni, disordini e scontri divennero la norma, specialmente dopo la sua rielezione nel 2016, segnata da accuse di frodi elettorali. Il momento più critico arrivò quando Ali Bongo fu colpito da un ictus nel 2018, alimentando speculazioni sulla fine imminente della dinastia Bongo.
In questo contesto di instabilità, un tentativo di golpe ebbe luogo nel gennaio del 2019. Sebbene fosse rapidamente sventato, il fatto pone domande aperte sul futuro della dinastia e dell’intero paese.
In che direzione si muoverà il Gabon nel prossimo decennio? Riuscirà a superare le sfide economiche e sociali che lo affliggono, o continuerà ad essere un simbolo di ingiustizia e disuguaglianza? Solo il tempo potrà dirlo, ma una cosa è certa: la dinastia Bongo continuerà a essere al centro del dibattito politico e sociale del Gabon per gli anni a venire.