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Irst, dopo 10 anni serve un nuovo salto di qualità: una vera rete oncologica romagnola

Il decennale dell’Irst è l’occasione non tanto per compiere un bilancio (che comunque è perfettamente riassunto in questo video che trovo davvero emozionante ed efficace), ma per guardare al futuro. E se ci sta a cuore il futuro di questo istituto, la sua crescita, il potenziamento della lotta contro i tumori, il miglioramento dell’offerta sanitaria romagnola e regionale, non possiamo eludere la necessità di dotare il nostro sistema di un modello organizzativo specifico per l’oncologia, maggiormente efficace.

Sarebbe un errore ritenere marginale o lontano dai cittadini la discussione sul modello organizzativi da adottare per far funzionare al meglio la nostra rete oncologica. In ballo non c’è semplicemente una questione tecnica, ma c’è molta sostanza: alle persone interessa che la qualità delle prestazioni e dei servizi, delle cure e delle politiche di prevenzione, siano sempre più efficaci, integrate, accessibili.
Occorre quindi adottare il modello organizzativo che più garantisce di evitare disomogeneità di cura, incomprensibili differenze di trattamento, inefficienze, diversità negli orari di erogazione del servizio, nell’accessibilità ai servizi stessi, nei costi sostenuti dal sistema. Insomma va individuato e adottato il modello organizzativo che più assicura la possibilità di potenziare i servizi e le prestazioni, senza badare ad incomprensibili equilibri e spartizioni territoriali.

Se questi sono gli obiettivi condivisi, allora quello del Comprehensive Cancer Care Network (ovvero una forma di gestione unitaria dei percorsi di diagnosi, cura e ricerca in campo oncologico), è il modello che più degli altri possiede le strutture e gli strumenti necessari per misurare i percorsi clinici e assistenziali di cura, quindi per monitorare tutte le fasi del percorso oncologico e portare il sistema sanitario romagnolo verso una maggiore omogeneità delle prestazioni, dei servizi, dei risultati. Una strada che mi auguro che la Regione Emilia-Romagna e il territorio romagnolo vogliano percorrere con decisione.

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