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Il ricordo di Roberto Ruffilli, gigante della istituzioni e della politica

25 anni fa, il 16 aprile 1988 il Senatore Roberto Ruffilli, primo consigliere per le riforme istituzionali della Democrazia Cristiana veniva assassinato nella sua abitazione di Forlì da un commando terrorista delle “Brigate Rosse”. Forlì ne celebrerà la figura con alcune iniziative (alle quali non potrò essere fisicamente presente perchè è convocata la Camera in concomitanza con esse).

La sua produzione scientifica è testimone del suo essere, come più volte fu definito al momento della sua morte, “un professore prestato alla politica”. Ruffilli era un riformatore, come Massimo D’Antona, come Marco Biagi.

Le Brigate Rosse avevano con lucidità assassina capito il pericolo rappresentato dal suo lavoro.
Il comunicato di rivendicazione ne sottolinea la sua statura, la sua dimensione da gigante delle istituzioni e della Politica: «[…] uno dei migliori quadri politici della Dc, l’uomo chiave del rinnovamento, cervello politico del progetto teso ad aprire una nuova fase costituente, perno centrale del progetto di riformulazione delle regole del gioco, della riformulazione dei poteri e degli apparati dello stato….. l’uomo delle ricuciture di tutto l’arco delle forze politiche”.

Emblematico è infatti il convergere dei suoi studi sulle vicende costituzionali coniugate al forte interessamento per la trasformazione dei regimi democratici nel Novecento, filone all’interno del quale si inserisce il suo impegno per l’avvio delle riforme istituzionali in Italia.

E’ qui che si sostanzia l’idea centrale di Ruffilli professore e politico, quell’idea che pone al centro del programma politico la restituzione al cittadino del suo ruolo di arbitro all’interno di quella democrazia partecipata che Ruffilli aveva studiato e che si stava impegnando a costruire quando il disegno di coloro che non credono nella democrazia lo ha ucciso. Che l’anniversario della morte di Roberto Ruffilli serva per rilanciare le sue battaglie, ancora attuali e degne di essere sostenute.

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