Giovedì mattina ho partecipato in San Pietro a Roma alla messa che Papa Francesco ha celebrato alla presenza dei parlamentari. Un momento molto intenso, sia per il luogo che per il personaggio che ci ha rivolto l’invito. Perchè Francesco non è un pontefice ordinario e la sua carica innovativa, popolare, rivoluzionaria per molti versi, ha contagiato anche i meno credenti e chi non ha assidue frequentazioni con la Chiesa.
Ha svolto un’omelia molto orientata al senso di responsabilità che la politica deve avvertire con maggiore forza nei confronti dei cittadini, ha parlato della distanza tra le persone e le istituzioni, ha puntato pesantemente il dito contro la corruzione. Ha usato parole gentili, ma nette, determinate e inequivocabili. Ho apprezzato e condiviso molto quello che ha detto; così come il suo modo di interpretare il suo ruolo, che è per me fonte di ispirazione e ammirazione.
Al di là che si sia o meno credenti, considero Francesco un grande Papa. Che dà speranza non solo ai fedeli, inviando a tutta la società un messaggio di apertura, di non formalità, di fede nell’uomo, di cambiamento vero. Un messaggio rivoluzionario nei modi e nei contenuti; quello