Il ministero della Giustizia ha fatto chiarezza e riportato un po’ di sereno del mondo dell’associazionismo e del volontariato. “La nota di chiarimento – commenta il parlamentare forlivese Marco Di Maio, che tra i primi si era attivato per far fronte ai problemi di interpretazioni sorti e alle preoccupazioni manifestate da tantissime associazioni, sodalizi, enti, società sportive – fuga ogni dubbio: l’obbligo di presentazione del certificato giudiziario non riguarda gli operatori che prestano la propria opera in maniera volontaria, ma solo coloro che si apprestano a farlo attraverso l’attivazione di un nuovo rapporto di lavoro che comporta il contatto con i minori”.
In particolare, la nota precisa che “l’obbligo di tale adempimento sorge soltanto ove il soggetto che intenda avvalersi dell’opera di terzi – soggetto che può anche essere individuato in un ente o in un’associazione che svolga attività di volontariato, seppure in forma organizzata e non occasionale e sporadica – si appresti alla stipula di un 2 contratto di lavoro; l’obbligo non sorge, invece, ove si avvalga di forme di collaborazione che non si strutturino all’interno di un definito rapporto di lavoro”.
Oltre a questo il ministero chiarisce che l’obbligo di richiedere il certificato del casellario giudiziale non grava su enti e associazioni di volontariato “pur quando intendano avvalersi dell’opera di volontari; costoro, infatti esplicano un’attività che, all’evidenza, resta estranea ai confini del rapporto di lavoro”.
Ufficio stampa on. Marco Di Maio